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Una caccia al tesoro nella città di Lecco, il luogo dove Alessandro Manzoni ha ambientato il suo romanzo I Promessi Sposi
una storia d'avventura, d'amore, di coraggio

Fermo, Lucilla
e il tesoro dei Promessi Sposi

Quando il giovane Fermo legge la lettera che il nonno, suo omonimo, gli ha lasciato prima di andarsene, si ritrova ad affrontare un mistero legato al proprio nome, che nella sua famiglia viene tramandato da generazioni. Questa rivelazione lo spinge a intraprendere un viaggio per le vie di Lecco, sulle tracce della storia di cui sono stati protagonisti suoi predecessori.

Tuttavia, Fermo non sarà da solo nell’affrontare i molteplici enigmi che si presentano lungo il percorso. Sarà accompagnato da Lucilla, amica dotata di un’intelligenza eccezionale, e da Gastone, simpatico piccione di cui i due si prendono cura. Inoltre, ci sari anche tu con la tua squadra.

L’avvincente viaggio alla scoperta della storia dei Promessi Sposi richiederà alcuni strumenti essenziali: le pagine di un diario, una mappa, un mazzo di carte e uno smartphone. Utilizzando queste risorse, guidato da un’App, ti divertirai a risolvere gli enigmi nascosti nelle carte e a cercare sulla mappa i luoghi dei rompicapi da risolvere. L’obiettivo è arrivare al tesoro finale raccogliendo il maggior numero possibile delle preziose gemme che compongono la Sperada!

i promessi sposi e caccia alla sperada

Perché proprio i Promessi Sposi?

Il legame tra la città di Lecco e i Promessi sposi è davvero forte, tanto che alcuni dei passaggi più importanti del romanzo, sono ambientati in luoghi diventati ormai iconici in tutto il mondo, come ad esempio il suggestivo rione di Pescarenico.

Proprio per questo abbiamo deciso di omaggiare Alessandro Manzoni e il suo romanzo con una storia avventurosa che aiutasse a farne (ri)scoprire la trama, i personaggi e i paesaggi che lo hanno reso un capolavoro della letteratura italiana.

caccia alla sperada contenuto della scatola
un romanzo che vive ancora nei rioni della città

I luoghi manzoniani, una ricerca appassionante

Le descrizioni topografiche dei Promessi Sposi vennero ritenute attendibili dai lettori del tempo, poiché la cura con cui Alessandro Manzoni descriveva scenari ed eventi storici era prova della meticolosità delle sue ricerche e della sua accuratezza nella selezione delle fonti.

Quando iniziò a scrivere il romanzo, lo scrittore aveva già trascorso tre anni lontano da Lecco: dopo aver venduto la casa paterna del Caleotto si era allontanato definitivamente dalla città. Pur conservando vividi i ricordi dell’infanzia che, nella prima stesura del romanzo ancora intitolato “ Fermo e Lucia”, lo avevano spinto a definire questo territorio come “uno dei più belli del mondo”, non aveva certamente l’intenzione di fornire descrizioni precise degli ambienti, fatta eccezione per Pescarenico e il tabernacolo dell’incontro tra don Abbondio e i bravi. Nonostante la sua reticenza nel menzionare esplicitamente i luoghi della vicenda, fin da subito i suoi estimatori si misero a cercare meticolosamente le corrispondenze tra quelli fittizi e quelli reali. Gli studiosi, armati del romanzo, iniziarono a perlustrare Lecco, seguendo scrupolosamente le indicazioni presenti nel testo, contando i passi e misurando le distanze con precisione.

Ora tocca a te! Divertiti ad attraversare la città alla ricerca di quell’atmosfera unica, intrisa di storia e cultura, in grado di restituire l’incredibile vicenda dei due giovani che hanno sfidato il destino per poter coronare il loro sogno d’amore.

Il simbolo della femminilità

La Sperada di Lucia

Emblema del progetto è la Sperada, la tipica acconciatura femminile in uso in Brianza nel diciannovesimo e ventesimo secolo, che ha caratterizzato l’iconografia di Lucia. La sperada costituiva un vero e proprio status symbol, attraverso il quale le donne manifestavano lo stato sociale e la loro condizione di nubili, fidanzate, spose o madri.

Tra i capelli, divisi in due lunghe trecce raccolte alla base della nuca, venivano conficcati degli spilloni a raggiera, raccordati da una struttura a due semicerchi.

Gli spilloni, che variavano per numero e preziosità, venivano ricevuti in dono. La prima volta per il fidanzamento, poi per il matrimonio e successivamente per altre occasioni speciali come la nascita di un figlio o anniversari particolari.

Gli spilloni di Caccia alla Sperada sono stati arricchiti da gemme preziose e rappresentano il contatore segnapunti virtuale.

In base al tempo impiegato per risolvere gli enigmi, si riceveranno una o più gemme che, al termine del gioco, comporranno l’immagine di una Sperada diversa per ogni giocatore.

serve il tuo smartphone
con gps e fotocamera

Il resto è nella scatola

Giocare a Caccia alla Sperada
è semplicissimo!

Scopri i passaggi del gioco

Caccia alla Sperada in numeri

tappe
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0
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0

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